Molnár, Ferenc
Ozzano Emilia : Malipiero, 1981
Abstract/Sommario: Nella Budapest di fine Ottocento la via Pál è il campo di gioco di un gruppo di ragazzi guidati dal saggio Boka; un campo sul quale ha messo gli occhi anche la banda delle Camicie rosse. Per difendere il proprio territorio i ragazzi della via Pál si organizzano in un piccolo esercito, e inizia la guerra... Amatissimo classico della letteratura giovanile, "I ragazzi della via Pál" coinvolge i lettori di tutte le età per il ritmo con cui mette in scena una vicenda chiusa tra le aule di u ...; [Leggi tutto...]
Nella Budapest di fine Ottocento la via Pál è il campo di gioco di un gruppo di ragazzi guidati dal saggio Boka; un campo sul quale ha messo gli occhi anche la banda delle Camicie rosse. Per difendere il proprio territorio i ragazzi della via Pál si organizzano in un piccolo esercito, e inizia la guerra... Amatissimo classico della letteratura giovanile, "I ragazzi della via Pál" coinvolge i lettori di tutte le età per il ritmo con cui mette in scena una vicenda chiusa tra le aule di un ginnasio e il deposito di legna di una vecchia segheria, la forza dei suoi personaggi, l'epicità con cui viene descritta la battaglia per il campo di gioco, l'universalità delle emozioni.
Dettagli
Autore:
Ferenc Molnár
Traduttore:
Roberto Brunelli
Editore:
Mondadori
Collana:
Oscar classici
Edizione:
2
Anno edizione:
2001
Formato:
Tascabile
In commercio dal:
25 novembre 2016
Pagine:
173 p., Brossura
EAN:
9788804672319
Valutazioni e recensioni
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Lorenzo Cusimano
Lorenzo Cusimano
24 marzo 2022
Viva i bambini!
Ho letto questa storia all'età di dieci anni. Era uno dei miei primi libri. Non riuscivo a capire in che periodo fosse ambientato il racconto e nemmeno quale fosse la città teatro della storia. Tuttavia, ricordo perfettamente quei compagni di giuoco. Giovanni Boka era il leader che stimavo, l'amico che desideravo nella solitudine estiva di quegli anni in cui tutto era scoperta e voglia di conoscere. Forse in me c'era qualcosa del piccolo Ernesto Nemecsek, fragile e poco coraggioso. Non era necessario immaginare i luoghi di quelle appassionanti battaglie e di quelle pericolosissime missioni: quei posti li conoscevo bene, li vedevo, li frequentavo nei pomeriggi votati a qualche fantasioso passatempo con dei crudeli amici, che erano, sì cattivi e crudeli come la squadra delle famigerate Camicie Rosse, ma non così ingegnosi e geniali. Ricordo perfettamente che la mia scuola elementare - un edificio degli anni trenta, tanto imponente quanto freddo - era identica a quella del racconto. Lo stucco delle finestre non l'ho mai masticato e non immagino nemmeno che sapore abbia, però posso dire di comprendere quanto fosse duro custodire un segreto e sopportare le ingiurie a costo di difenderlo. Qualche piccolo segreto era lo stucco che custodivamo in pochi nelle stradine sterrate. Poi vi era il campo di battaglia. Io lo conoscevo a menadito. Certo, più che tirare le bombe di sabbia ai nemici, lo usavamo per i gavettoni o per giocare le interminabili partite di pallone. Non avevo un laghetto, dove tirare i sassi. Avevamo però i limoni da mangiare o tirare. Anch'io avevo paura dei fratelli Pásztor, figure inquietanti e inique, dotati di forza sovraumana. Non ho mai sopportato i tipi come Desiderio Geréb, invidiosi e doppiogiochisti, sempre pronti ad annotare tutto nel libro nero e pianger ostentando un pentimento. Molnár forse era sincero quando scriveva del pentimento di Geréb, ma io rimango diffidente.
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vitatrailibri
vitatrailibri
31 marzo 2021
Non ho nessuna critica per questo capolavoro letterario. Quando mi sono unita al Gruppo di lettura per leggere questo libro, di cui avevo spesso sentito parlare, mi aspettavo un'altra cosa. Il racconto è veramente bello, travolgente e molto movimentato. Questa visione della guerra negli occhi dei bambini mi è piaciuta particolarmente. Ho trovato nel libro anche una parte educativa molto importante. Il finale che onestamente mi aspettavo, mi ha comunque spiazzata e fatto commuovere. Lo consiglio? Assolutamente si credo che sia uno di quei libri da leggere almeno una volta nella vita. Ora capisco perché ho sempre sentito solo pareri positivi! Spero mi capitino altre letture dello stesso autore.
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Tiziana Albi
Tiziana Albi
04 agosto 2020
tutti mi paravano di questo libro bellissimo
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Ferenc Molnár
Ferenc Molnár
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(Budapest 1878 - New York 1952) scrittore ungherese. Di origine israelita, esercitò il giornalismo e ottenne vasta notorietà con le sue commedie. All’inizio della seconda guerra mondiale si trasferì negli Stati Uniti. Il suo libro più noto è il romanzo I ragazzi della via Paal (1907), storia dolce-amara della lotta fra due gruppi di ragazzi per la conquista di uno spazio libero per i giochi. Tra le numerose opere teatrali, ricordiamo soprattutto la commedia Il diavolo (1907), il poema scenico Liliom (1909), sulle vicende terrene e ultraterrene di un candido e violento imbonitore di un parco di divertimenti, e Giochi al castello (1925), «metarappresentazione» di uno spettacolo di attori. Nel teatro di M. elementi realistici si mescolano con elementi simbolici e fiabeschi, come a rappresentare...
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I ragazzi della via Pál
I ragazzi della via Pál
di Ferenc Molnár
Poesie. Testo russo a fronte
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di Aleksandr Sergeevic Puskin
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